Richiesta di intervento e messa in sicurezza del “Parco delle Sabine”
Richiesta di intervento e messa in sicurezza del "Parco delle Sabine"
e delle aree verdi del quartiere "Porta di Roma"
Al Presidente del III Municipio diRoma ( protocollo.mun04@pec.comune.roma.it )
e.p.c. al Sindaco di Roma Virginia Raggi ( protocollo.gabinettosindaco@pec.comune.roma.it )
Prendendo atto del contenzioso in essere tra la società Porta di Roma S.r.l., poi
Immobiliare Roma nord S.r.l., - dichiarata fallita dal Tribunale di Roma sez.
fallimentare con Sentenza n. 25/2018 del 17.01.2018 - e il Comune di Roma Capitale,
la scrivente Associazione chiede con la massima urgenza un intervento finalizzato alla
messa in sicurezza del Parco delle Sabine e delle aree verdi del quartiere Porta di
Roma; ove questo non fosse possibile, chiede di sollecitare il coinvolgimento in via
autoritativa del soggetto obbligato a tale adempimento in forza della Convenzione
urbanistica denominata "Programma degli interventi Bufalotta" [rep. 90095 racc. n.
28219].
Il quartiere Porta di Roma si caratterizza per la presenza di vaste aree verdi
confinanti con grandi comprensori residenziali e parcheggi che da diversi anni
versano in uno stato di completo abbandono stante il contenzioso citato.
In passato, annualmente, veniva effettuato un taglio dell'erba che consentiva, durante il periodo
estivo, di vivere il Parco in condizioni generali di sicurezza. Quest'anno nessun
intervento è stato ancora effettuato, generando nei residenti forti preoccupazioni e
facendo precipitare il Parco delle Sabine e il quartiere Porta di Roma in una
situazione di grave pericolo.
Nei prossimi mesi le alte temperature e l'inevitabile essiccamento dell'erba alta,
esporranno l'intera area al rischio di incendi dolosi e accidentali.
Inoltre, non va assolutamente trascurato il fattore igienico-sanitario in quanto il
Parco delle Sabine e le aree verdi del quartiere Porta di Roma sono divenute la
dimora abituale di zecche, parassiti, ratti, serpenti e animali vari che spesso trovano
rifugio nei locali semi-interrati (cantine - garage) dei palazzi situati nelle vicinanze.
L'intero quadrante residenziale denominato "Porta di Roma" comprensivo del Parco
delle Sabine viene oggi qualificato come area privata aperta al pubblico.
Tale qualifica consente a migliaia di fruitori di accedere liberamente in un Parco
totalmente privo di manutenzione e con aree giochi abbandonate e pericolose per i
bambini che quotidianamente le frequentano.
Il Comune che consenta alla collettività l'utilizzazione, di un'area di proprietà privata,
dovrebbe quantomeno assumersi l'obbligo di accertarsi che la manutenzione
dell'area e dei relativi manufatti non venga trascurata determinando una generale
situazione di pericolo.
L'inerzia delle istituzioni/uffici preposti da un lato e la latitanza del consorzio di
imprese (Soc. Porta di Roma) dall'altro stanno esasperando una situazione complessa
dai contorni non chiari.
Nella totale assenza di risposte precise, la ns. Associazione che da diversi anni tenta
di arginare con i pochi mezzi a disposizione la situazione descritta, senza volersi
assolutamente sostituire a chi di dovere, ma solo per rendere fruibili degli spazi
altrimenti inutilizzabili, chiede che venga fatta luce sul futuro del Parco delle Sabine
e del quartiere Porta di Roma.
Riteniamo, pertanto, che gli effetti negativi derivanti dall'inosservanza degli obblighi
convenzionali posti a carico di società private come il mancato completamento del
Parco delle Sabine non possano e non debbano ricadere sui residenti di un quartiere
ancora in espansione ma ormai con una sua identità.
Vi esortiamo pertanto a voler dare riscontro alle nostre richieste evitando di fornire
risposte approssimative sul gioco di responsabilità che da diversi anni vede coinvolti
gli attori pubblici e privati interessati dalla Convenzione urbanistica richiamata.
Associazione Volontari del Parco delle Sabine