I residenti si autotassano e sfalciano 22 ettari di prati

22.05.2019

Parco Sabine, i residenti si autotassano contro incuria e rischio incendi.

Dagli abitanti del quartiere Porta di Roma è partita la raccolta fondi per provvedere allo sfalcio del verde selvaggio: "Non subiremo situazione indegna e di forte pericolo"
Da una parte l'annoso contenzioso tra costruttori e Comune, dall'altra i residenti costretti da sempre a subire le conseguenze di questo braccio di ferro tra opere incomplete e manutenzione inesistente, tanto nulla da gettare l'intero quadrante di Parco delle Sabine nell'incuria più totale.

Erba alta, incolta e selvaggia: ricettacolo di pericoli e rischi con gli incendi estivi a fare paura.

Una situazione insostenibile con gli abitanti a porsi come unico argine alla degenerazione delle condizioni del quartiere. Così tra le palazzine di Porta di Roma è stata avviata una raccolta fondi da destinare allo sfalcio del verde che circonda le abitazioni. I lotti sono stati divisi in zone di colori diversi: per ognuna un referente.

La situazione, ormai critica, stava degenerando a vista d'occhio. Erba alta un metro praticamente ovunque. Si è atteso fino all'ultimo che intervenissero i costruttori o il Comune di Roma, ma purtroppo nessuno si è preoccupato di prendere provvedimenti.
I residenti sono stati così costretti ad autotassarsi per mettere in sicurezza le proprie abitazioni ed il proprio parco. Nessuno, sia chiaro, vuole sostituirsi ai diretti responsabili, ma un'intervento di sfalcio è stato più che mai necessario a garantire l'incolumità e la sicurezza di chi vive e frequenta il Parco delle Sabine.

Lo scopo è stato sì quello di avere un quartiere curato e decoroso, ma anche quello di evitare il pericolo degli incendi estivi che già negli anni scorsi hanno distrutto ettari di verde con le lingue di fuoco a sfiorare in modo spaventoso quelle palazzine che oggi si organizzano